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Quale futuro per le imprese?

È possibile immaginare che futuro attende le imprese? Rispondere a questa domanda è complicato ma necessario, possiamo farlo cercando di intercettare il futuro emergente, come ci suggerisce Otto Scharmer, e senza per forza di cose far riferimento all’arte divinatoria o alle sfere di cristallo.

Se il passato possiamo cercarlo e trovarlo agevolmente nei libri di storia, per quanto riguarda il futuro le cose non sono così semplici, soprattutto se tendiamo a viverlo come preoccupazione e minaccia piuttosto che in termini di spazio di opportunità per rimodellare il mondo.

Al futuro bisognerebbe pensare insieme, come collettività, per avere la possibilità di indagare molteplici possibilità. Un team che immagina il futuro, seppur spaventato dall’incertezza, si ingegna per trovare soluzioni concrete che permettano di affrontare le sfide che ci attendono. Non pensare al futuro perché lo si teme non ci mette al riparo dal fatto che esso arriverà comunque e ci coglierà impreparati. Viceversa prepararsi per tempo permette di considerare ipotesi che potrebbero rappresentare una buona soluzione.

 

Imparare dal futuro emergente

All’interno delle organizzazioni tendenzialmente si apprende riflettendo sulle esperienze del passato e questo vale per moltissimi altri contesti, se non per tutti. Questo approccio può essere utile in alcune occasioni ma spesso si rivela inefficace in quando impedisce di vedere una situazione da una nuova prospettiva.

Le sfide sociali, economiche, ambientali, organizzative richiedono un cambio di paradigma per poter essere gestite in maniera adeguata. Come esseri umani abbiamo la possibilità di connetterci con il futuro emergente che significa poter cambiare gli schemi del passato e crearne di nuovi.

Come possiamo, quindi, intercettare il futuro emergente? Per rispondere a questa domanda senza ingarbugliarci nell’interessante tesi sul tempo di S. Agostino, potremmo ipotizzare che esistono due qualità del tempo: una qualità del tempo presente che costituisce un’estensione del passato. Una qualità del momento presente che funziona come passaggio verso le possibilità future.

In base a come ci approcciamo in termini di osservazione, riflessione e prototipazione possiamo connetterci con il futuro emergente. Osservare significa predisporsi ad intercettare tutto ciò che emerge sospendendo il giudizio per non essere influenzati dagli schemi abituali. La riflessione permette al nostro sapere interiore più profondo di connettersi con la parte più superficiale e razionale per integrarsi con essa. Prototipare riguarda la possibilità di agire rendendo concreto qualcosa di intangibile.

 

Le grandi sfide del futuro del lavoro

Le tendenze che si manifestano come futuro emergente alle quali dare una risposta sono molteplici e riguardano sia le lavoratrici e i lavoratori sia le organizzazioni. Per quanto riguarda quest’ultime esse vanno considerate come realtà che operano in un contesto, all’interno del quale, non è più possibile ignorare questioni economiche, sociali, ambientali e di sostenibilità.

Se al loro interno le organizzazioni fanno sempre più riferimento a modelli agili e caratterizzati da leadership distribuita, o almeno ci provano, all’esterno esse cercano di ampliare lo sguardo rivolgendosi a filiere circolari, valorizzando l’approccio green e la sostenibilità in senso più generale.

Le persone, infine, tendono a dare sempre più importanza a questioni come il benessere nei luoghi di lavoro, alla possibilità di adottare metodologie agili e smart, a nuovi modelli di leadership caratterizzati da competenze emotive ed empatiche piuttosto che solamente tecniche.

Tutto ciò avviene in un contesto in cui i lavoratori sono sensibili all’adozione di nuovi paradigmi in cui i diritti, naturalmente fondamentali, sono in parte ridefiniti in termini d’importanza per esempio dal senso di appartenenza, dalla possibilità di rivalutare un buon equilibrio tra lavoro e vita personale, dall’opportunità di trovare un rinnovato senso del lavoro nelle proprie organizzazioni.

Questa fase di cambiamento epocale necessita di buone leadership che mettano finalmente al centro della questione le persone per dare risposte concrete alle complessità che il futuro emergente ci sta indicando.

Dott. Alessandro Visini