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L’ipnosi nella storia

L’utilizzo dell’ipnosi in chiave terapeutica è molto antico, pare che ogni forma di civiltà abbia sviluppato forme d’intervento che si possono definire ipnotiche. Già in uso presso l’antica cultura cinese, nell’antica Grecia e in epoca romana, l’ipnosi è stata utilizzata come strumento di guarigione con finalità divinatorie. La trasformazione dell’ipnosi da terapia mistico – magica a concezione che la connota come condizione fisiologica naturale dell’essere umano avviene nell’700 grazie alle ricerche di Franz Anton Mesmer. Gli studi sull’ipnosi continueranno nei secoli successivi per approdare nel secolo scorso alla definizione di “nuova ipnosi” che fa riferimento al cosiddetto modello ericksoniano.

 

Fenomeno naturale

L’ipnosi è un fenomeno naturale che sperimentiamo tutti i giorni quando ascoltiamo una canzone che ci piace molto, mentre stiamo sognando ad occhi aperti o semplicemente quando siamo focalizzati su qualcosa che cattura la nostra attenzione a un punto tale da ignorare tutto ciò che ci succede intorno perdendo la concezione del tempo. Quindi non ha niente a che vedere con misteriose manipolazioni della mente, rituali magici o esperienze mistiche.

 

Basi teoriche dell’ipnosi

Attraverso l’ipnosi è possibile raggiungere uno stato alterato a livello percettivo e di coscienza che ci permette di recuperare e rendere utilizzabili risorse che abitualmente non sarebbero accessibili. Tutto ciò si traduce in pratica nella possibilità di migliorare alcuni aspetti della nostra vita, come il ripristino dell’equilibrio e del benessere esistenziale o la possibilità di raggiungere una buona prestazione in un ambito specifico. Grazie all’ipnosi si può parlare all’inconscio della persona, che è il luogo in cui vengono raccolte le esperienze e le informazioni apprese nel corso della vita.

 

L’ipnosi terapeutica

Lo stato di ipnosi, come già accennato, viene considerato da Milton Erickson come una naturale condizione che si verifica spontaneamente nella vita quotidiana e che può essere indotta artificialmente dall’ipnotista. Secondo questa visione l’ipnosi diventa un fenomeno relazionale in cui il rapport, ruolo tra ipnotista e soggetto ipnotizzato, rappresenta l’elemento centrale orientato al servizio del soggetto. Un altro elemento caratterizzante l’approccio ericksoniano riguarda l’estrema flessibilità in termini di numero delle sedute, durata, contesto, sviluppando una forma di terapia agile, spesso breve e non convenzionale. La seguente frase di Erickson sintetizza in maniera esemplare il suo approccio nei confronti dell’ipnosi: “è molto importante che le persone sappiano che il loro inconscio è molto più intelligente di loro”.

 

Conclusioni

In sintesi, la terapia ipnotica si caratterizza come uno strumento che permette al paziente un riadattamento esistenziale integrando al meglio la propria personalità. Gli ambiti di applicazione sono diversi e riguardano i disturbi d’ansia, dell’umore, della sfera alimentare, dell’ambito sessuale. È possibile inoltre intervenire in ambito medico per quanto riguarda problematiche cardiovascolari, di natura dermatologica e asmatica. L’ipnosi è utilizzata anche in ambito sportivo per migliorare le capacità fisiche degli atleti e artistico per potenziare la creatività.

Dott. Alessandro Visini