Rimuginio ossessivo
Il rimuginio ossessivo è un termine che indica un tipo di pensiero intrusivo e persistente caratterizzato da una serie di preoccupazioni, dubbi o immagini che si ripetono in modo incontrollabile nella mente di una persona. Questi pensieri intrusivi possono essere spiacevoli, ansiosi o negativi e possono causare notevoli disagi emotivi.
Le persone che soffrono di rimuginio ossessivo spesso trovano difficile interrompere o fermare il flusso di pensieri indesiderati. Questo può portare a un ciclo di pensieri circolari e ripetitivi, alimentando ulteriormente l’ansia e lo stress. In alcuni casi, il rimuginio ossessivo può essere associato a disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) o disturbo da stress post-traumatico (PTSD).
Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità, l’80% degli individui ne ha fatto esperienza, attraverso contenuti vissuti come indesiderati e riferiti in particolar modo alle relazioni, alla salute e alla sessualità, e che tuttavia non necessariamente hanno poi avuto un impatto significativo nella propria vita. Qualora i pensieri dovessero diventare ossessivi potrebbero comparire stati di ansia e di depressione.
Cause del rimuginio ossessivo
Il rimuginio è una forte preoccupazione riferita al futuro e a molte persone capita di sperimentarla, a volte anche in modo automatico durante le giornate. In “piccole dosi” può essere funzionale al raggiungimento di un obiettivo. Tuttavia, se è frequente e si accompagna a pensieri di tipo ossessivo tende a essere una delle caratteristiche principali dei disturbi d’ansia.
Le cause del rimuginio ossessivo possono variare e possono includere fattori genetici, esperienze traumatiche, stress e predisposizione biologica. Spesso, il rimuginio ossessivo può essere un sintomo di un problema sottostante che richiede una valutazione professionale da parte di uno psicologo o di uno psichiatra.
Il trattamento del rimuginio ossessivo può coinvolgere terapie psicologiche, terapie di rilassamento, tecniche di gestione dello stress e, nei casi più gravi e invalidanti, l’uso di farmaci antidepressivi o ansiolitici. L’obiettivo principale è ridurre l’intensità e la frequenza del rimuginio ossessivo per migliorare la qualità della vita della persona colpita.
Che cosa fare
Se il problema persiste, e ci si rende conto che sta limitando notevolmente la qualità della vita, è bene considerare di farsi aiutare da un professionista che attraverso un percorso mirato possa aiutare la persona a risolvere il problema lavorando sulle cause sottostanti che hanno portato alla sua manifestazione.
Vi sono alcune tecniche che il soggetto può provare a mettere in pratica per risolvere la difficoltà come per esempio scrivere i propri pensieri piuttosto che pensarli. Si tratta di scrivere i propri pensieri inizialmente in modo molto frequente per poi diradare la cosa qualora la situazione migliori.
Anche la pratica costante della mindfulness potrebbe rivelarsi molto utile per la diminuzione del rimuginio. Per la sua caratteristica di porre l’attenzione al momento presente la mindfulness rappresenta un intervento privilegiato anti – rimuginio poiché aiuta le persone a spostarsi dalla “modalità del fare” alla “modalità dell’essere”, anteponendo le attività che si stanno conducendo ai pensieri automatici orientati al futuro o al passato.
Dott. Alessandro Visini