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Quale percorso per me?

Capire quale terapeuta e percorso psicologico potrebbero essere i migliori per ognuno di  noi può risultare complicato dal momento che entrano in gioco diversi fattori, non sempre facili da valutare, come per esempio la motivazione che mi porta a consultare la/il professionista, la mia disponibilità in termini di tempo, le risorse economiche che posso investire, la mia determinazione ad impegnarmi nel percorso stesso.

Ogni percorso psicologico dovrebbe mirare a conseguire un’evoluzione profonda e stabile della struttura di personalità dell’individuo determinando maggiore integrazione e flessibilità cognitiva e, nello stesso tempo, minore conflittualità intrapsichica. Alla luce di questa considerazione preliminare, è giusto essere a conoscenza del fatto che esistono diversi orientamenti terapeutici differenti per approccio, metodo e durata dell’intervento. Anche questi aspetti vanno tenuti in considerazione ai fini della scelta di una/un particolare professionista.

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Efficacia della terapia

Potremmo sintetizzare quanto appena affermato sostenendo che il percorso terapeutico è dato dall’incontro tra una/un professionista specializzato in specifici ambiti, che utilizza precise conoscenze, competenze e strumenti per aiutare una persona che si rivolge ad essa/o per risolvere una o più difficoltà che stanno condizionando la sua vita.

Gli studi in materia di efficacia delle terapie psicologiche non certificano che un particolare orientamento risulti migliore di altri, ma piuttosto che l’esito scaturirebbe da un insieme di variabili tra le quali il modello di intervento più o meno adatto alla persona, le aspettative personali, la disponibilità ad impegnarsi nel percorso e soprattutto l’alleanza terapeutica con la/il terapeuta.

La relazione terapeutica tra professionista e cliente risulta essere l’elemento più importante rispetto ad altri aspetti come la preparazione della/del professionista, l’orientamento di riferimento, le tecniche e gli strumenti utilizzati nel colloquio. Sono diverse le ricerche scientifiche che, analizzati i diversi tipi di intervento psicologico, certificano questo aspetto.

L’importanza dell’alleanza terapeutica

Ma che cosa rende un’alleanza terapeutica realmente efficace?

In primo luogo, l’alleanza terapeutica si rivela efficace quando i terapeuti sono autentici, senza maschera, vale a dire in grado di entrare in contatto con il proprio cliente in modo genuino e congruente. Essere autentici significa rimanere in contatto con l’esperienza che fluisce modificandosi continuamente per rimanere in relazione con il cliente.

Un altro aspetto fondamentale che contribuisce a creare alleanze terapeutiche efficaci è la comprensione empatica del mondo privato della persona che viene in terapia. Sentire il mondo dell’altro come se fosse il proprio significa essere in contatto empatico con l’altra persona senza perdere la propria identità di terapeuta.

Genuinità ed empatia dovrebbero legarsi ad un atteggiamento positivo e comprensivo nei confronti dei clienti. I terapeuti, attraverso questa modalità, contribuiscono a dare valore alla persona a prescindere dal suo comportamento, rinunciando a qualsiasi forma di giudizio o critica; significa dare amore (agape) all’altro cercando di fare emergere tutte le potenzialità della persona. Si tratta di un atteggiamento di accettazione incondizionata, senza riserve e senza valutazioni che implica l’assenza di qualsiasi tipo di giudizio.

 

Conclusioni

In sintesi, quindi, autenticità o congruenza dei terapeuti, comprensione empatica dei sentimenti e valori della persona, atteggiamento positivo e di accettazione incondizionata sarebbero gli elementi che concorrono allo sviluppo di una forte relazione tra terapeuta e cliente che permette un migliore risultato terapeutico e un maggior successo nei percorsi psicologici.

Sono elementi che prescindono dalle conoscenze teoriche e dagli specifici orientamenti in quanto appartengono alla sfera delle qualità personali umane dei terapeuti e che essi condividono nella relazione con il cliente. Ciò non significa naturalmente che la/il professionista non debba aver maturato una solida formazione nel proprio ambito d’intervento, quest’ultima rappresenta un presupposto fondamentale ma non sufficiente che deve necessariamente integrarsi con altre qualità affinché il suo intervento sia davvero efficace.

Dott. Alessandro Visini